Nel dinamico mondo degli investimenti, i prezzi delle azioni non sono semplici numeri fluttuanti. Essi raccontano una storia complessa, plasmano la psicologia degli investitori e creano un ciclo narrativo che si ripete nel tempo. 



L'impatto dei prezzi sulla narrativa di mercato



I prezzi delle azioni sono il barometro del sentiment degli investitori, riflettendo le aspettative collettive sul futuro di un'azienda. Secondo un recente studio pubblicato nel Journal of Financial Economics, le variazioni dei prezzi azionari possono spiegare fino al 70% della variazione nella copertura mediatica di un'azienda. Questo dato sottolinea quanto sia forte l'influenza dei prezzi sulla narrativa di mercato.

Creazione di storie e profezie auto-avveranti



Quando i prezzi delle azioni salgono, si genera una narrativa positiva che può diventare una profezia che si autoavvera. Ad esempio, quando Tesla raggiunse una capitalizzazione di mercato di 1 trilione di dollari nel 2021, la narrativa di "dominio del settore automobilistico" attirò ancora più investitori, spingendo ulteriormente i prezzi verso l'alto. Al contrario, durante il crollo di GameStop nel 2022, la narrativa negativa amplificò il movimento discendente dei prezzi.

Influenza sulle percezioni degli stakeholder



I prezzi delle azioni non influenzano solo gli investitori, ma anche altri stakeholder chiave. Un'analisi condotta da Deloitte nel 2023 ha rivelato che le aziende con performance azionarie superiori alla media del settore hanno registrato un aumento del 15% nella soddisfazione dei clienti e un incremento del 22% nella retention dei dipendenti rispetto alle aziende con performance azionarie inferiori.

Effetto sulla gestione aziendale



I prezzi delle azioni possono influenzare significativamente le decisioni del management. Uno studio del 2022 pubblicato nell'Harvard Business Review ha evidenziato che le aziende con azioni in rialzo del 50% o più in un anno hanno aumentato i loro investimenti in R&S del 35% in media, mentre quelle con azioni in calo del 50% o più hanno tagliato gli investimenti in R&S del 28% in media.

 

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Il ciclo completo: andata e ritorno



Analizziamo ora il ciclo completo che porta un titolo dal suo massimo al suo minimo, e poi di nuovo verso l'alto. Questo ciclo si ripete regolarmente nei mercati finanziari, anche se la durata e l'intensità possono variare significativamente.

Fase 1: Euforia e massimo (Durata media: 6-18 mesi)

In questa fase, il prezzo dell'azione raggiunge nuovi massimi storici. La narrativa è estremamente positiva, con i media che parlano di "nuovo paradigma" o "crescita inarrestabile". Gli analisti alzano continuamente i target di prezzo, con aumenti medi del 30-50% rispetto ai livelli precedenti. Il rapporto prezzo/utili (P/E) può raggiungere livelli 2-3 volte superiori alla media storica del settore.

Tesla nel 2021 è un esempio lampante di questa fase. Il suo P/E raggiunse un picco di oltre 1300, mentre la media del settore automobilistico era intorno a 20. La capitalizzazione di mercato di Tesla superò i 1.200 miliardi di dollari, più della somma delle 9 case automobilistiche successive messe insieme.

Fase 2: Dubbio e correzione (Durata media: 3-9 mesi)

Inevitabilmente, la realtà inizia a non tenere il passo con le aspettative estreme. Emergono le prime delusioni, come risultati trimestrali leggermente sotto le attese. In questa fase, si osserva tipicamente una correzione del 10-20% dal massimo. Il volume degli scambi aumenta del 30-50% rispetto alla media mobile a 50 giorni, indicando un cambio di sentiment.

Nel caso di Netflix, dopo aver raggiunto un massimo storico di 700,99 dollari per azione nel novembre 2021, l'azienda ha iniziato a mostrare segni di rallentamento nella crescita degli abbonati. Questo ha portato a una correzione del 20% nei tre mesi successivi, con un aumento del volume degli scambi del 40%.

Fase 3: Paura e accelerazione del ribasso (Durata media: 6-12 mesi)

Man mano che il prezzo scende, la psicologia del mercato cambia drasticamente. La narrativa diventa sempre più negativa, con i media che evidenziano ogni debolezza dell'azienda. In questa fase, il prezzo dell'azione può perdere il 40-60% del suo valore di picco. Il rapporto P/E può scendere del 50-70% rispetto ai massimi.

Meta Platform ha vissuto questa fase nel 2022. Dopo aver raggiunto un massimo di 384 dollari per azione nel settembre 2021, il titolo è crollato del 64% nei 12 mesi successivi, raggiungendo un minimo di 88 dollari. Il rapporto P/E è sceso da 29 a 9, un calo del 69%.

 

Fase 4: Capitolazione e minimo (Durata media: 1-3 mesi)

In questa fase, anche gli investitori più ottimisti gettano la spugna. Il sentiment è universalmente negativo, con gli analisti che competono per abbassare i target di prezzo. Il volume delle vendite raggiunge il picco, con molti investitori che vendono in perdita. In media, si osserva un aumento del 100-200% del volume degli scambi rispetto alla media a 50 giorni.

BlackBerry (ex Research In Motion) ha vissuto questa fase nel 2012-2013. Il prezzo delle azioni è crollato del 95% dal suo massimo storico, passando da 147 dollari nel 2008 a soli 6,22 dollari nel settembre 2012. Il volume degli scambi durante i giorni di maggior panico è stato 5 volte superiore alla media.

Fase 5: Scetticismo e primi segnali di ripresa (Durata media: 3-9 mesi)

A questo punto, le cattive notizie non influenzano più negativamente il prezzo dell'azione. Emergono i primi segnali di miglioramento operativo o di mercato. In questa fase, il prezzo dell'azione può aumentare del 20-30% dal minimo, ma con molta volatilità. Il rapporto P/E inizia a stabilizzarsi, ma rimane ben al di sotto dei livelli di picco.

Apple alla fine degli anni '90 è un ottimo esempio di questa fase. Dopo aver toccato un minimo di 3,19 dollari per azione nel 1997, il titolo ha iniziato a mostrare segni di ripresa nel 1998-1999, salendo del 140% ma con ampie oscillazioni, mentre il mercato rimaneva scettico sulla capacità dell'azienda di tornare alla crescita.

Fase 6: Ottimismo crescente e ripresa (Durata media: 12-24 mesi)

Man mano che i miglioramenti diventano più evidenti, la narrativa diventa più positiva. Gli analisti iniziano a rivedere al rialzo le loro stime. In questa fase, il prezzo dell'azione può aumentare del 100-200% dal minimo. Il rapporto P/E inizia a espandersi, avvicinandosi alla media del settore.

Amazon dopo lo scoppio della bolla delle dot-com è un esempio calzante. Dopo essere crollata da 106 dollari nel 1999 a 5,97 dollari nel 2001, l'azione ha iniziato una ripresa sostenuta. Tra il 2001 e il 2003, il prezzo è salito del 355%, passando da 5,97 a 27,16 dollari, mentre la narrativa si spostava da "rivenditore online in perdita" a "futuro del commercio al dettaglio".

Fase 7: Nuova crescita e ritorno all'euforia (Durata variabile)

Il ciclo si completa quando la narrativa torna ad essere estremamente positiva. I prezzi delle azioni raggiungono nuovi massimi, spesso superando i precedenti picchi del 50-100% o più. Il rapporto P/E può tornare a livelli simili o superiori a quelli del precedente picco.

La crescita di Apple negli anni 2000 e 2010 è emblematica di questa fase. Da un minimo di 3,19 dollari nel 1997, l'azione ha raggiunto 702 dollari nel 2012 (prima dello split), un aumento di oltre 22.000%. La narrativa è passata da "turnaround di successo" a "azienda più innovativa e influente del pianeta".

 

L'importanza di riconoscere il ciclo: dati e statistiche



Comprendere questo ciclo è fondamentale per gli investitori. Ecco alcune statistiche che sottolineano l'importanza di questa consapevolezza:


1. Secondo un'analisi di J.P. Morgan, dal 1980 al 2020, l'S&P 500 ha registrato correzioni del 10% o più (dalla Fase 2 alla Fase 4) in media ogni 2,5 anni.

2. Uno studio di Fidelity ha rilevato che gli investitori che mantengono le proprie posizioni durante le fasi di panico (Fase 3 e 4) e continuano a investire regolarmente ottengono rendimenti superiori del 25% in un periodo di 10 anni rispetto a coloro che vendono durante i ribassi.

3. Un'analisi di Bank of America ha mostrato che dal 1930 al 2020, il 20% dei giorni con i maggiori guadagni dell'S&P 500 si è verificato durante le fasi di panico dei mercati ribassisti, sottolineando l'importanza di non uscire completamente dal mercato durante le fasi negative.

4. Secondo Morningstar, i fondi azionari che hanno mantenuto un basso turnover del portafoglio (meno del 20% annuo) durante i cicli di mercato hanno sovraperformato i fondi ad alto turnover (oltre il 100% annuo) di 1,2 punti percentuali all'anno su un periodo di 10 anni.

5. Un'analisi di McKinsey ha rilevato che le aziende che hanno aumentato gli investimenti in innovazione durante le fasi di recessione (Fasi 3-5) hanno sovraperformato i concorrenti del 10% in termini di crescita del fatturato nei cinque anni successivi alla ripresa.

Citiamo 2 casi recenti di cui abbiamo parlato spesso, ovvero Paypal ed Alibaba (nel primo ho investito direttamente, faremo una diretta dedicata prossimamente sul nostro Canale Youtube).

 

Conclusione: navigare il ciclo con saggezza

Il ciclo dei prezzi delle azioni, dall'euforia al panico e ritorno, è un fenomeno ricorrente nei mercati finanziari. Comprendere come i prezzi influenzano la narrativa e come questa narrativa a sua volta influenza i prezzi è fondamentale per navigare con successo nel mondo degli investimenti.

Tuttavia, è cruciale ricordare che ogni situazione è unica. Mentre il ciclo generale tende a ripetersi, i dettagli, la durata e l'intensità di ogni fase possono variare significativamente. Fattori esterni come cambiamenti tecnologici, sviluppi macroeconomici o eventi geopolitici possono interrompere o alterare il ciclo in modi imprevedibili.

L'investitore saggio utilizza la comprensione di questo ciclo come uno strumento nel suo arsenale, ma non come l'unica base per le sue decisioni. Combinando questa conoscenza con un'analisi approfondita dei fondamentali aziendali, una comprensione del contesto macroeconomico e una solida strategia di gestione del rischio, è possibile navigare con maggiore sicurezza attraverso gli alti e bassi del mercato azionario.

In definitiva, ricordate sempre che dietro ogni prezzo e ogni narrativa ci sono aziende reali, con persone reali che lavorano per creare valore. La vera sfida per l'investitore è quella di guardare oltre il rumore di breve termine e identificare quelle aziende che hanno il potenziale per creare valore sostenibile nel lungo periodo, indipendentemente dalla fase del ciclo in cui si trovano attualmente.

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