Comprare al di sotto del valore intrinseco, con un ragionevole sconto, titoli di qualità.

 

Prendo spunto oggi dal libro “la cosa più importante per investire con buon senso” di Howard Marks (con cui ho avuto il piacere di parlare, in questo video).

 

“Per prima cosa, tutto dipende da una stima accurata del valore intrinseco. Senza questa stima, qualunque speranza di successo negli investimenti rimane tale: una speranza. Senza stime accurate, avrete uguali probabilità di pagare troppo o troppo poco, e se pagate troppo sarà necessario un miglioramento titanico del valore, un mercato forte degli acquirenti, diciamo così, poco discriminatori (quelli che noi chiamiamo i “mega stupidi”), per uscirne indenni.

 

Ma c’è dell’altro. Se adottate il value investing ed avete quindi definito il valore intrinseco di un titolo, il passo successivo più importante è quello di tenervelo ben stretto, perché nel mondo degli investimenti avere ragione non vuol dire mai che i fatti vi danno immediatamente ragione.

 

Se, per un investitore, fare la cosa giusta in maniera costante è difficile, fare la cosa giusta in maniera costante E al momento giusto è proprio impossibile. Il miglior risultato al quale un investitore possa puntare è quello di avere ragione in merito al valore di un titolo e comprarlo appena è disponibile ad un prezzo minore del suo valore.

 

Mettere in pratica questi insegnamenti oggi, non significa certo che inizierete a fare grandi utili domani.

 

Mantenere una visione solida in merito al valore può aiutarvi a gestire questa discrepanza.

 

Poniamo che con i vostri calcoli capite che un titolo vale 80, e si presenta la possibilità di comprarlo a 60. Non capita tutti i giorni di comprare qualcosa ad un prezzo molto più basso del suo valore, perciò quando capita dovreste essere felici. Se lo comprate, penserete di aver fatto un buon investimento.

 

Non dovete però aspettarvi di avere subito successo. Infatti, spesso vi renderete conto di aver comprato qualcosa proprio nel bel mezzo di una fase di declino che prosegue anche dopo il vostro acquisto, e presto avrete a che fare con delle perdite. Come ci ricorda una delle massime più famose, “chi è troppo in anticipo sui tempi è indistinguibile da chi sbaglia”. Quindi adesso il titolo che vale 80 costa 50 invece che 60 (il prezzo vostro di acquisto). Cosa potete fare?

 

Alla prima lezione di Microeconomia, insegnano che la curva di domanda si sposta a destra: non appena il prezzo aumenta, la quantità richiesta diminuisce. Quindi, la gente vuole minore quantità di un prodotto più caro, e viceversa. Per questo esistono i saldi.

 

Bene, il mondo degli investimenti è forse l’unico settore in cui non funziona così. Gli investitori s’innamorano delle azioni che hanno acquistato non appena il prezzo sale, perché sentono ripagati i propri sforzi, mentre se il prezzo scende se ne disaffezionano, mettendo in dubbio la validità della propria scelta.

 

Questo rende difficile mantenere una determinata posizione e comprare ulteriormente a prezzi ancora più bassi, specie se il calo si rivela consistente (se vi piaceva a 60, ancora di più a 50, 40 o 30).

 

Ma non è facile. A nessuno piacciono le perdite, ed alla fine chiunque si chiederà “forse non sono io ad avere ragione, forse è il mercato”.  Il pericolo aumenta quando l’investitore comincia a pensare “il prezzo è calato talmente tanto, che è meglio liberarsene prima che si avvicini sempre di più allo zero”. Questo è il pensiero che dà il via ai collassi finanziari…e porta la gente a vendere al punto di minimo.

 

Anche se ben accurata, un’opinione in tema di valutazioni sarà di poco aiuto se non la si mantiene in maniera decisa e coerente.

 

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Se agli investitori fate bere il “siero della verità” e chiedete loro “quale approccio usi negli investimenti?”, la risposta sarà inevitabilmente “cerco titoli il cui prezzo aumenterà”. Ma una ricerca seria del profitto deve basarsi su qualcosa di più tangibile. A mio parere, il valore intrinseco basato sui fondamentali. Una stima accurata del valore intrinseco è la base essenziale per uno stile d’investimento robusto, non basato sull’emotività e potenzialmente remunerativo.

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