La Storia Insegna: L'Evoluzione delle Guerre Commerciali



Negli ultimi cinquant'anni, le guerre commerciali hanno inciso profondamente sui mercati finanziari globali, creando opportunità e criticità per investitori e aziende. Analizzando tre episodi significativi, possiamo identificare schemi ricorrenti che offrono preziosi insegnamenti sull'impatto economico e sugli investimenti.

 

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Gli Anni '70 e '80: La Rivalità USA-Giappone



Durante gli anni '70 e '80, l'emergente potenza tecnologica giapponese rappresentava una minaccia per l'industria americana. Le contromisure degli Stati Uniti, tra cui dazi e restrizioni commerciali, protessero settori chiave, favorendo la crescita di aziende come Texas Instruments e Intel, quest'ultima lanciata con un IPO nel 1971.

 

Performance dei Settori Coinvolti

 


Tecnologia USA: Texas Instruments e Intel registrarono incrementi significativi. Secondo analisi di mercato, Intel vide crescite superiori al 150% nei primi anni '70, con performance consolidate negli anni successivi grazie alla protezione commerciale.

Automotive USA: General Motors e Ford beneficiarono indirettamente di restrizioni sulle importazioni giapponesi, ma con incrementi inferiori rispetto al settore tecnologico, stimati intorno al 40%-50% su base decennale.



Perdite per le Aziende Giapponesi

 


Sony e Panasonic: Subirono flessioni significative, con perdite azionarie che superarono il 20% durante i periodi di maggiore tensione tariffaria. Toyota e Honda, invece, affrontarono cali di valore moderati, parzialmente compensati dalla resilienza del mercato interno.

Nota sulla Veridicità: Sebbene i dati sui rendimenti siano in parte verificabili, gli effetti complessivi includono variabili macroeconomiche come l'accordo Plaza del 1985, che contribuì al deprezzamento del dollaro rispetto allo yen.



La Guerra dell'Acciaio: 2002-2003



Durante l'amministrazione Bush, i dazi sull'acciaio statunitense causarono forti oscillazioni di mercato. Aziende come US Steel e Nucor registrarono incrementi significativi grazie alla protezione commerciale:


US Steel: Crescita del 60% nei primi due anni.
Nucor: Incremento stimato intorno al 45%, favorito dalla crescente domanda interna.

Impatti Negativi:


Settore Automotive: Ford e GM subirono un calo del valore azionario rispettivamente del 10%-12%, a causa dell'aumento dei costi delle materie prime.

Nota sulla Veridicità: Le performance dei titoli riflettono parzialmente i dati disponibili, ma anche le dinamiche globali dell'industria automobilistica contribuirono alle perdite.




La Guerra Moderna: USA-Cina (2018-2020)



Il conflitto commerciale USA-Cina ha inaugurato una nuova era, dove il focus è passato dai beni tradizionali al digitale. Aziende tecnologiche con un mercato prevalentemente interno hanno prosperato:


Microsoft: Incremento del 50% tra il 2018 e il 2020.
Oracle: Guadagni del 30%, con un'espansione nel settore cloud.

Perdite per Aziende con Catene Globali:


Apple: Flessioni fino al 18% durante i momenti di maggiore incertezza.
Dell: Perdita superiore al 20%, legata alla dipendenza dalla manifattura cinese.



Pattern Ricorrenti nelle Guerre Commerciali



Attraverso queste analisi, emergono schemi ricorrenti:


1. Fase Iniziale: Alta volatilità (+40%-50% dell'indice VIX) e drawdown significativi nei settori colpiti (-10%-20%).
2. Adattamento: Recupero parziale in 6-12 mesi, con rally moderati nei settori protetti (+5%-10%).
3. Nuova Normalità: Stabilizzazione dei margini operativi e dei mercati.


Effetti sulle Valute e sulle Commodity



- Dollaro USA: Rafforzamento medio del 5% contro le valute dei partner commerciali.
- Valute Emergenti: Deprezzamento tra l'8% e il 15%.
- Oro: Incremento del 10%-12%, confermato come bene rifugio durante le crisi.

 

Guida per l'Investitore


Per affrontare periodi di tensione commerciale, si potrebbe optare per una strategia bilanciata con allocazione Geografica diversificata, e settori più difensivi (come sanità, utilities), o tecnologici laddove le valutazioni ancora non risultino eccessive e i dazi poco impattanti.

Aumentare la liquidità parcheggiando in strumenti a breve termine (monetari o Bond governativi) durante fasi iniziali di tensione, potrebbe essere un'idea considerando i rendimenti a scadenza netti.


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DISCLAIMER: "Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".

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