Introduzione
Il rapporto prezzo/utili (P/E) è uno degli indicatori chiave per valutare il prezzo di un'azione. L'analisi storica dei mercati azionari evidenzia una correlazione inversa tra multipli di valutazione elevati e rendimenti futuri. Due casi emblematici, la bolla delle Nifty Fifty degli anni '70 e la bolla delle dot-com alla fine degli anni '90, offrono preziose lezioni per gli investitori, come possiamo notare dalle tabelle sotto riportate.
Vediamo in fatti il loro valore del rapporto P/E al picco delle rispettive bolle, ed i rendimenti successivi nei 5-10 anni.
La Bolla delle Nifty Fifty: Valutazioni Estreme negli Anni '70
Negli anni '60 e '70, le "Nifty Fifty", un gruppo di aziende americane ad alta crescita, venivano considerate investimenti sicuri e da mantenere a lungo termine. Tuttavia, i loro multipli P/E estremamente elevati portarono a risultati contrastanti.
Casi Significativi:
- Polaroid: P/E di 90
- Avon Products: P/E di 65
- McDonald's: P/E di 80
Performance dei Rendimenti
Secondo uno studio di Jeremy Siegel, tra il 1972 e il 1999:
- Il gruppo generò un rendimento medio annualizzato del 12,2%.
- Tuttavia, i titoli con i P/E più alti nel 1972 sottoperformarono nel decennio successivo.
Da ricordare:
Le valutazioni elevate delle Nifty Fifty dimostrano che acquistare titoli con multipli troppo alti può compromettere i rendimenti futuri, anche in presenza di aziende di qualità.
La Bolla Dot-Com: Il Caso del NASDAQ (1995-2000)
La bolla tecnologica degli anni '90 fu caratterizzata da valutazioni estreme, alimentate dall'euforia per l'innovazione digitale. Il NASDAQ raggiunse livelli senza precedenti, con molte aziende scambiate a multipli insostenibili.
Dati chiave:
- NASDAQ: P/E medio di 175 nel marzo 2000
- Cisco: Capitalizzazione di 557 miliardi di dollari nel 2000
- Microsoft: P/E di 60 nel 1999
Il Crollo e le Conseguenze
- Il NASDAQ perse il 78% del suo valore dal 2000 al 2002.
- Aziende leader, come Amazon, videro il valore delle loro azioni calare del 90%.
- Molte aziende tecnologiche impiegarono oltre 15 anni per recuperare i livelli pre-crisi.
Da ricordare:
Valutazioni eccessive spesso conducono a crolli drammatici, con impatti significativi sui rendimenti a lungo termine.
La Relazione tra P/E e Rendimenti Futuri
Secondo gli studi di esperti come Robert Shiller e James O'Shaughnessy:
- Il mercato azionario USA presenta un P/E medio storico di circa 15-16.
- P/E superiori alla media storica sono associati a rendimenti futuri inferiori.
- P/E inferiori alla media tendono a generare rendimenti superiori nel lungo termine.
Fattori di Influenza
- Il P/E è un indicatore utile, ma va integrato con altri parametri.
- Le valutazioni di mercato devono essere contestualizzate con l'andamento economico generale.
La Relazione tra P/E e Rendimenti Futuri
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Conclusioni per gli Investitori
Le bolle speculative offrono lezioni fondamentali per chi investe.
Lezioni chiave:
1. Valutazioni elevate si normalizzano: Gli investitori dovrebbero evitare di acquistare azioni a prezzi eccessivi.
2. Qualità non basta: Anche aziende solide possono essere investimenti rischiosi se scambiate a multipli elevati.
3. Diversificazione e disciplina: Rimangono elementi essenziali per mitigare i rischi.
Nella pratica:
- Considerare il rapporto P/E come uno dei tanti strumenti di valutazione.
- Evitare di seguire l'euforia del mercato senza analisi approfondite.
- Mantenere una prospettiva di lungo termine, privilegiando fondamentali solidi.
Le informazioni riportate si basano su studi di:
- Jeremy Siegel (Wharton School) per le Nifty Fifty.
- Robert Shiller e il suo database storico sul P/E del mercato USA.
- Dati verificati relativi al NASDAQ durante la bolla delle dot-com.