Sappiamo che per il mercato USA, in particolare prendendo a riferimento l'indice S&P 500, l'orizzonte temporale corretto per avere le probabilità dalla propria parte è pari a 15 anni, dove le perdite avvengono 1 volta su 100 (zero dai 16 anni in su).

Ma per i mercati di casa nostra? Ecco alcune statistiche utili a livello Europeo su Italia, Germania e Francia...

 

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Italia (1950-2024)

 

L'analisi si basa sull'indice Comit Globale (1950-1994) e successivamente sul FTSE MIB.

 

Probabilità di Rendimenti Negativi

 

  • Giornaliero: ~47%
  • Mensile: ~40%
  • Trimestrale: ~35%
  • Annuale: ~28%
  • 3 anni: ~20%
  • 5 anni: ~15%
  • 10 anni: ~10%

 

Fonte: Elaborazioni su dati storici di Borsa Italiana e Bloomberg.

 

Tra le caratteristiche distintive, maggiore volatilità rispetto ad altri mercati europei, ed una forte influenza del settore bancario e industriale tradizionale.

 

Germania (1959-2024)

 

Analisi basata sul DAX, disponibile dal 1959.


Probabilità di Rendimenti Negativi

 

  • Giornaliero: ~45%
  • Mensile: ~38%
  • Trimestrale: ~32%
  • Annuale: ~25%
  • 3 anni: ~17%
  • 5 anni: ~10%
  • 10 anni: ~5%

 

Fonte: Dati storici del Deutsche Börse e Bloomberg.

 

Le Germania è un mercato storicamente resiliente in Europa, con minore volatilità rispetto a Italia e Francia, una forte correlazione con l'export e il ciclo manifatturiero globale.

 

Francia (1960-2024)

 

Dati basati sul CAC 40 e indici precedenti.


Probabilità di Rendimenti Negativi

 

Giornaliero: ~46%

Mensile: ~39%

Trimestrale: ~34%

Annuale: ~27%

3 anni: ~19%

5 anni: ~12%

10 anni: ~7%

 

Fonte: Dati storici di Euronext Paris e Bloomberg.

 

Tra le caratteristiche distintive, una performance storicamente intermedia tra Germania e Italia ed una maggiore diversificazione settoriale e Significativa presenza di multinazionali stabili.

 

Confronto e Analisi Storica

 

Eventi Significativi che hanno Influenzato le Probabilità

 

  • Crisi Petrolifera (1973-74):

     

     

    Italia: perdite fino al -28%.

    Germania: perdite contenute al -19%.

    Francia: perdite intorno al -23%.

     

    Fonte: Analisi storiche su dati di mercato.

     

     

 

  • Crisi Valutarie Europee (1992-93):

    Italia: impatto severo con perdite fino al -34%.

    Germania: impatto limitato (-12%).

    Francia: impatto moderato (-18%).

     

     

     

     

 

        Fonte: Rapporti economici dell'epoca.

 

 

 

 

  • Crisi Finanziaria (2008):

     

     

    Italia: -49%.

    Germania: -40%.

    Francia: -43%.

     

    Fonte: Dati di mercato del 2008.

     

 

Pattern Comuni

 

  1. Riduzione della probabilità di perdita all'aumentare dell'orizzonte temporale.
  2. La Germania ha storicamente mostrato la minore probabilità di perdite su orizzonti lunghi.
  3. Italia ha registrato la maggiore volatilità e probabilità di perdite, specialmente nei periodi pre-euro.

 

Implicazioni per gli Investitori

 

 

  1. La diversificazione geografica all'interno dell'Europa rimane cruciale.
  2. Orizzonti temporali più lunghi (>5 anni) riducono significativamente il rischio in tutti i mercati.
  3. Le caratteristiche specifiche di ogni paese suggeriscono l'importanza di un approccio differenziato.

 

Fonti: Borsa Italiana, Deutsche Börse, Euronext Paris, Bloomberg.

 

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