Introduzione
I rendimenti obbligazionari rappresentano un indicatore chiave per valutare il contesto macroeconomico e le alternative d'investimento durante i periodi di crisi. Analizzare come si comportano i titoli governativi e corporate all'inizio dei principali bear market è fondamentale per comprendere le dinamiche di rischio-rendimento.
In questa nuova analisi vediamo i dati dal 1929 al 2023, evidenziando i principali trend e le implicazioni per gli investitori.
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Analisi dei Principali Bear Market
La Grande Depressione (Ottobre 1929)
Durante la Grande Depressione, i rendimenti dei titoli di stato USA a 10 anni si attestavano al 3,4%, mentre quelli delle obbligazioni corporate AAA e BBB raggiungevano rispettivamente il 4,7% e il 5,9%. Lo spread tra le obbligazioni BBB e i Treasury si collocava a 250 punti base, segnalando una forte preferenza per i titoli di stato considerati più sicuri.
La Crisi Petrolifera (Gennaio 1973)
La crisi energetica degli anni Settanta portò a un aumento significativo dei rendimenti obbligazionari. I titoli di stato USA a 10 anni raggiunsero il 6,7%, mentre le obbligazioni corporate AAA e BBB si attestavano rispettivamente al 7,3% e all'8,2%. In Europa, i rendimenti dei titoli tedeschi a 10 anni furono del 5,8%, mentre in Giappone si registrarono valori al 6,4%. Lo spread tra corporate BBB e Treasury, pari a 150 punti base, rifletteva una relativa stabilità del mercato corporate.
Il Lunedì Nero (Ottobre 1987)
Il crash del 1987 rappresentò uno dei periodi con i rendimenti obbligazionari più elevati. I Treasury USA a 10 anni registrarono rendimenti del 9,5%, con le obbligazioni corporate AAA al 10,2% e quelle BBB all'11,4%. Gli spread BBB-Treasury, pari a 190 punti base, evidenziavano un aumento della percezione del rischio. In Germania e Giappone, i rendimenti dei titoli di stato furono rispettivamente del 6,2% e del 4,8%.
La Bolla Dot-com (Marzo 2000)
All’inizio della crisi legata alla bolla tecnologica, i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni erano del 6,2%, mentre le obbligazioni corporate AAA e BBB registravano rispettivamente il 7,4% e l’8,3%. In Europa, i titoli di stato tedeschi si attestavano al 5,3%, mentre in Giappone i rendimenti erano significativamente più bassi, pari all’1,8%. Gli spread corporate, pari a 210 punti base, segnalavano un crescente divario tra i titoli sicuri e quelli più rischiosi.
La Crisi Finanziaria Globale (Ottobre 2007)
La crisi dei mutui subprime vide i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni scendere al 4,7%. Le obbligazioni corporate AAA e BBB registrarono rispettivamente rendimenti del 5,5% e del 6,4%, con uno spread BBB-Treasury di 170 punti base. I titoli di stato tedeschi e giapponesi si attestarono rispettivamente al 4,2% e all’1,6%, riflettendo una fuga verso la sicurezza dei titoli governativi.
La Crisi COVID-19 (Febbraio 2020)
Durante la pandemia, i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni raggiunsero un minimo storico dell’1,5%. Le obbligazioni corporate AAA e BBB registrarono rendimenti rispettivamente del 2,4% e del 3,2%, con uno spread BBB-Treasury di 170 punti base. In Europa e Giappone, i titoli di stato tedeschi e giapponesi evidenziarono rendimenti negativi o prossimi allo zero, con valori rispettivamente del -0,4% e del -0,1%.
La Crisi Inflazionistica (Gennaio 2022)
Con il ritorno dell'inflazione, i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni risalirono all’1,8%. Le obbligazioni corporate AAA e BBB si attestarono rispettivamente al 2,7% e al 3,5%, con uno spread BBB-Treasury di 170 punti base. In Europa e Giappone, i titoli di stato mostrarono rendimenti ancora bassi, con i Bund tedeschi al -0,1% e i titoli giapponesi allo 0,1%.
Cosa dice la storia
Un'analisi di lungo periodo evidenzia una tendenza al ribasso dei rendimenti nominali dei titoli governativi dal 1981 al 2020, con una ripresa dal 2022. Gli spread corporate BBB-Treasury hanno mostrato una relativa stabilità nei periodi di non-crisi, oscillando tra 150 e 250 punti base, con ampliamenti significativi durante i bear market.
Inoltre, si è osservata una crescente divergenza geografica tra i rendimenti negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, con quest'ultimo che ha anticipato la tendenza verso tassi prossimi allo zero.
Qui di seguito vediamo una tabella riassuntiva dei vari scenari:
Implicazioni per gli Investitori
L'analisi storica dei rendimenti obbligazionari suggerisce che i bear market recenti sono iniziati in contesti di rendimenti nominali molto bassi rispetto al passato. Gli investitori dovrebbero considerare le opportunità offerte dalla diversificazione geografica. Con l’aumento dei rendimenti dal 2022, è fondamentale riconsiderare il ruolo dei bond nei portafogli, analizzando con cura la dinamica degli spread in un contesto di tassi più elevati.
Conclusioni
L’evoluzione dei rendimenti obbligazionari dal 1929 ad oggi riflette cambiamenti strutturali significativi nei mercati finanziari. Da livelli storicamente elevati negli anni Ottanta, si è passati a un ambiente di tassi ultra-bassi, culminato nel recente rialzo. Gli investitori devono adattarsi a questo nuovo scenario per ottimizzare le strategie di portafoglio e gestire i rischi in modo efficace.
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Fonti: I dati storici sono basati su Global Financial Data, Bloomberg, Federal Reserve Economic Data (FRED) e Moody’s Seasoned Corporate Bond Indices. Inoltre, secondo Bloomberg, nel 2022 le obbligazioni corporate BBB hanno rappresentato oltre il 50% del mercato investment-grade.