Immaginate di essere al Museo Prado di Madrid, di fronte a un dipinto di Goya. Alcuni visitatori ne apprezzerebbero la tecnica, altri si concentrerebbero sulla storia dietro il dipinto. Nel mondo degli investimenti, abbiamo una situazione simile con l'analisi fondamentale e l'analisi tecnica.

 


L'analisi fondamentale: lo sguardo profondo



L'analisi fondamentale è come fare una due diligence approfondita su un'azienda. Gli analisti fondamentali esaminano bilanci, flussi di cassa, margini di profitto e persino le dinamiche del settore, che in Italia per esempio possono essere uniche come il nostro tessuto industriale.

Secondo un sondaggio di Assogestioni del 2023, il 72% dei gestori di fondi italiani considera l'analisi fondamentale "molto importante" o "fondamentale" nelle loro decisioni di investimento. E non senza motivo!

 

Uno studio di Mediobanca ha rilevato che le aziende italiane con solidi fondamentali (alto ROE, basso debito, crescita stabile) hanno sovraperformato l'indice FTSE MIB del 3,7% all'anno tra il 2010 e il 2020.

Ma attenzione: l'analisi fondamentale richiede pazienza, una virtù non sempre associata ai mercati finanziari. I fondamentali infatti valgono ALLA LUNGA, ma nel breve, come dice un famoso detto di Wall Street, è impossibile distinguere chi è in anticipo da chi ha torto.



Analisi tecnica: leggere i segnali di Piazza Affari



Passiamo all'analisi tecnica. Qui entriamo nel regno dei grafici (per esempio del FTSE MIB), delle tendenze e dei pattern. Gli analisti tecnici credono che la storia si ripeta e che i movimenti dei prezzi seguano modelli prevedibili, anche in un mercato talvolta volatile come quello italiano.

Un dato interessante: secondo una ricerca di Borsa Italiana del 2021, il 65% dei trader retail italiani utilizza principalmente l'analisi tecnica. E non è solo roba da piccoli investitori: anche grandi istituzioni come Intesa Sanpaolo hanno team dedicati all'analisi tecnica.

Ma quanto è efficace in Italia? Uno studio del 2018 condotto dall'Università Bocconi ha analizzato 150 strategie di trading basate sull'analisi tecnica sul mercato italiano in un periodo di 15 anni.

 

Il risultato? Solo il 18,5% delle strategie ha battuto una semplice strategia buy-and-hold dopo aver considerato i costi di transazione. Un risultato che fa riflettere.

 

 

Il dibattito eterno



La verità è che entrambi gli approcci hanno i loro pro e contro, specialmente in un mercato come quello italiano, caratterizzato da molte PMI e aziende familiari. L'analisi fondamentale brilla nel lungo termine ma può essere lenta a reagire ai cambiamenti rapidi del mercato, come abbiamo visto durante la pandemia. L'analisi tecnica può essere più agile ma rischia di ignorare fattori fondamentali come le dinamiche familiari che spesso guidano le aziende italiane.

Ecco perché molti professionisti italiani optano per un approccio ibrido. Secondo un sondaggio di AIPB (Associazione Italiana Private Banking) del 2022, il 70% dei consulenti finanziari italiani utilizza una combinazione di analisi fondamentale e tecnica. È un po' come avere sia la mappa dettagliata che il navigatore quando si percorre l'Autostrada del Sole degli investimenti.

 

Conclusioni: la scelta è tua



Alla fine, la scelta tra analisi fondamentale e tecnica (o una combinazione delle due) dipende dal tuo stile di investimento, dalla tua tolleranza al rischio e, ammettiamolo, dalla tua personalità.



Se sei il tipo paziente che ama immergersi nei dettagli e hai un orizzonte di investimento medio-lungo, l'analisi fondamentale potrebbe essere la tua strada. Se invece ami l'azione e cerchi opportunità a breve termine, magari cavalcando le oscillazioni di titoli più volatili, l'analisi tecnica potrebbe farti battere il cuore più forte.



Ma ricorda: qualunque approccio tu scelga, l'importante è essere coerenti e disciplinati. Come disse una volta Giovanni Tamburi, noto investitore italiano: "In Borsa, come nella vita, vince chi ha più pazienza e sa aspettare."



Quindi, che tu sia un fondamentalista convinto, un tecnico appassionato o un ibrido pragmatico, l'importante è che tu faccia i compiti a casa. Perché nel grande gioco degli investimenti italiani, la conoscenza non è solo potere: è un vero e proprio asset.

 

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