I certificati d'investimento rappresentano una soluzione finanziaria innovativa per gli investitori italiani che cercano alternative ai prodotti tradizionali. Questi strumenti derivati, emessi da banche e istituzioni finanziarie, offrono l'opportunità di investire in diverse asset class attraverso un unico prodotto.

Ma cosa sono esattamente e come funzionano?



Definizione e caratteristiche principali



I certificati sono contratti finanziari che replicano l'andamento di un sottostante, che può essere un'azione, un indice, una materia prima o una valuta. Le loro caratteristiche tecniche principali includono:

1. Sottostante: l'attività finanziaria di riferimento
2. Scadenza: data in cui il certificato viene liquidato
3. Barriera: livello che determina la protezione del capitale
4. Cap: eventuale limite massimo al rendimento
5. Effetto leva: possibilità di amplificare i movimenti del sottostante



Tipologie di certificati



Esistono diverse categorie di certificati, tra cui:

- Certificati a capitale protetto
- Certificati a capitale condizionatamente protetto (es. Bonus, Airbag)
- Certificati a capitale non protetto (es. Benchmark, Turbo)



Vantaggi e rischi



I principali vantaggi dei certificati includono:


- Flessibilità nell'accesso a diversi mercati
- Personalizzazione del profilo rischio-rendimento
- Possibilità di investire anche in mercati ribassisti

Tuttavia, presentano anche rischi come:


- Complessità dello strumento
- Rischio emittente
- Possibile perdita del capitale investito



Aspetti fiscali per l'investitore



Dal punto di vista fiscale, i certificati sono considerati redditi diversi. Le plusvalenze sono tassate al 26% e possono essere compensate con eventuali minusvalenze. L'unicità dei certificati poi è che anche le cedole sono considerate redditi diversi, e quindi utilizzabili in compensazione con eventuali minusvalenze in portafoglio.

Non è prevista l'imposta di bollo sulle giacenze, a differenza di altri strumenti finanziari.

Esempio pratico: Certificato Bonus Cap

Immaginiamo un Certificato Bonus Cap con le seguenti caratteristiche:


- Sottostante: azioni Enel
- Scadenza: 2 anni
- Livello iniziale: 6€
- Barriera: 4,8€ (80% del livello iniziale)
- Bonus: 120%
- Cap: 130%

Se alla scadenza il prezzo di Enel è superiore alla barriera, l'investitore riceve il 120% del capitale investito. Se il prezzo supera il 130% del livello iniziale, il rendimento è limitato al Cap. Se il prezzo scende sotto la barriera, l'investitore partecipa direttamente alla performance negativa del sottostante.

 

 

CASO PRATICO

 

Vediamo adesso un altro caso pratico, questa volta tratto da un'operazione da me recentemente chiusa proprio ieri.

Si tratta di un certificato a capitale condizionatamente protetto, da me acquistato ad inizio giugno, ad un prezzo di 99.9 per lotto, con le seguenti caratteristiche:

- Sottostante: paniere di Azioni (Paypal, Block, American Express)
- Scadenza: 29.09.2025
- Worst of: Paypal, con Strike iniziale 91.18 USD
- Barriera (discreta, valida quindi solo a scadenza): 60% dello strike
- Cedole: 6% trimestrali (condizionate al fatto che il worst of sia pari o sopra il 60% dello strike)
- Emittente: BNP

 

Dal momento che a livello sia fondamentale che tecnico, avevo una view positiva sul titolo Paypal, questo certificato offriva una struttura molto interessante come rischio rendimento (al momento dell'acquisto il titolo quotava 63 Dollari circa).

Perciò l'alternativa per esempio all'acquisto della singola azione (che ho comunque in un altro portafoglio) è stata quella di prendere posizione sul titolo ma con uno strumento che mi offrisse anche un minimo di copertura maggiore da un lato, ma dall'altro che mi permettesse ugualmente di beneficiare di un'eventuale ripresa del titolo sottostante.

Proprio ieri, a seguito di una salita di Paypal, che da 63 Dollari oggi vale 78 circa, il certificato ha raggiunto il trigger di Autocall (rimborso anticipato), che era stato fissato all'85% dello strike (di solito l'autocall viene rilevato esattamente allo stesso giorno dello stacco cedola, che in questo caso era trimestrale).

Perciò, il risultato finale dell'operazione si è chiuso con un incasso di 2 cedole da 6% ciascuna, oltre ad una minima plusvalenza sul prezzo (rimborso 100 ed acquisto a 99.9).

Complessivamente parliamo di un 12.1% in 3 mesi, che non capita tutti i giorni, ma indubbiamente è stata un'operazione molto interessante e remunerativa. Chiaramente il rischio stava nel fatto che Paypal avrebbe potuto continuare la sua discesa, ma come detto avendo analizzato il titolo, sia lato fondamentale che tecnico, ritenevo minimo il rischio di questa tipologia di scenario.


Conclusioni



I certificati d'investimento offrono agli investitori italiani opportunità interessanti per diversificare il proprio portafoglio. Tuttavia, data la loro complessità, è fondamentale comprenderne a fondo il funzionamento e valutare attentamente la propria propensione al rischio prima di investire.

 

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