Analisi Storica
Negli ultimi decenni, i mercati azionari di Cina e India hanno mostrato percorsi evolutivi molto differenti, riflettendo le rispettive realtà economiche e politiche. L'indice SSE Composite di Shanghai e il SENSEX della Bombay Stock Exchange (BSE) sono i principali riferimenti per analizzare l'andamento delle borse di questi due colossi economici asiatici.
📚 Area Riservata: "Vuoi vedere altre analisi di azioni? Ti interessa imparare ad investire in certificati e vedere casi pratici come quelli sopra? Iscriviti e paga per 1 mese, poi decidi se rinnovare, nel nostro servizio in abbonamento! Usa il codice sconto del 10% "bianco10"
La Crescita e i Drawdown del Mercato Cinese
Il mercato azionario cinese, rappresentato dall'indice SSE Composite, ha attraversato diverse fasi importanti. Tra il 2005 e il 2007, il mercato cinese ha vissuto un'impressionante fase di espansione, alimentata dalla rapida crescita economica del Paese. L'indice è partito da circa 1.200 punti nel 2005, per poi raggiungere il massimo storico di 6.092 punti nell'ottobre 2007. Questo periodo di forte crescita ha rappresentato un incremento complessivo del 407%, spinto da una fiducia senza precedenti nel mercato cinese.
Tuttavia, il grande rally è stato seguito da una caduta altrettanto drammatica con la crisi finanziaria globale del 2008. Tra ottobre 2007 e ottobre 2008, il mercato ha subito un drawdown del 72%, scendendo fino a 1.664 punti. Questo calo vertiginoso ha segnato un periodo di grande incertezza, con un tempo di recupero che ha richiesto ben 7 anni.
Un'altra fase rilevante si è verificata tra il 2014 e il 2015, quando il mercato ha registrato un nuovo rally, con un incremento del 150% tra metà 2014 e giugno 2015. L'indice ha raggiunto i 5.166 punti, ma questa crescita è stata seguita da un rapido crollo: in soli tre mesi, l'indice è sceso del 45%, una correzione che ha causato la sospensione delle contrattazioni per oltre 1.400 società cinesi.
Negli anni successivi, dal 2015 al 2023, il mercato cinese ha mostrato una performance complessiva negativa pari al 19%, con una volatilità annualizzata che ha superato il 20%. Durante questo periodo, l'indice SSE Composite si è mantenuto per lo più in un range compreso tra 2.500 e 3.500 punti, riflettendo un'instabilità economica globale, aggravata dalla pandemia di COVID-19 e dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
L'Ascesa del Mercato Indiano: Una Storia di Resilienza
Il mercato indiano, rappresentato dall'indice SENSEX, ha seguito un percorso di crescita più stabile rispetto al suo omologo cinese. Tra il 2003 e il 2008, il SENSEX ha registrato un'incredibile fase di espansione, con un rendimento complessivo del 500%. Questa crescita è stata sostenuta dalle riforme economiche implementate dal governo indiano e dall'apertura del Paese agli investimenti internazionali. Nonostante due correzioni superiori al 20% durante questo periodo, il mercato ha mantenuto una traiettoria ascendente, rendendosi particolarmente attraente per gli investitori globali.
La crisi finanziaria del 2008 non ha risparmiato il mercato indiano, che ha subito un drawdown massimo del 64% tra gennaio e ottobre di quell'anno. Tuttavia, la resilienza del mercato si è dimostrata forte: l'indice ha recuperato rapidamente, tornando ai livelli pre-crisi nel 2010, un segno della crescente forza dell'economia indiana.
Dal 2010 al 2020, l'indice SENSEX ha continuato a mostrare una crescita sostenuta, con un rendimento annualizzato del 9,2%. La volatilità durante questo decennio è stata inferiore rispetto agli anni precedenti, e il mercato ha subito solo due correzioni significative: una nel 2011, con un calo del 25% dovuto alla crisi del debito sovrano in Europa, e una seconda nel 2020, con un calo del 38% a causa della pandemia di COVID-19. Quest'ultima correzione, tuttavia, è stata seguita da una ripresa completa in meno di 12 mesi, con l'indice che ha raggiunto nuovi massimi storici sopra i 70.000 punti nel 2023.
Un'Analisi dei Principali Drawdown: Cina vs India
I principali drawdown dei mercati di Cina e India mostrano notevoli differenze in termini di profondità e tempi di recupero. Per il mercato cinese, il drawdown più grave si è verificato tra il 2007 e il 2008, con una perdita del 72% che ha richiesto 7 anni per un recupero completo. Un altro drawdown significativo si è verificato tra il 2015 e il 2016, con una perdita del 49% che non è stata ancora completamente recuperata. Nel 2018, l'indice SSE Composite ha subito una flessione del 33%, influenzata dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre nel 2020 ha registrato un calo relativamente minore del 16%, legato agli effetti della pandemia.
In India, i drawdown sono stati meno severi e seguiti da recuperi più rapidi. Il calo del 64% nel 2008 è stato recuperato in soli 2 anni, mentre il drawdown del 38% nel 2020 è stato completamente recuperato in 11 mesi. Anche la correzione del 25% del 2011 è stata significativa, ma il mercato ha dimostrato una solida capacità di ripresa, riflettendo la stabilità strutturale dell'economia indiana.
Analisi di Volatilità e Beta
Dal 2010 al 2023, i dati MSCI mostrano che il mercato cinese ha registrato una volatilità media annualizzata del 22,4%, con un beta di 1,18 rispetto all'indice MSCI Emerging Markets. Questo indica che il mercato cinese è più volatile e reattivo alle fluttuazioni del mercato globale rispetto a quello indiano, il cui beta è pari a 0,92, con una volatilità media annualizzata inferiore del 18,1%.
La correlazione tra il mercato cinese e quelli sviluppati è risultata leggermente più alta (0,62) rispetto all'India (0,58), suggerendo che il mercato cinese è più influenzato dalle dinamiche globali. Questa differenza può essere attribuita alle politiche monetarie cinesi più strettamente legate agli eventi internazionali, mentre l'India ha beneficiato di una maggiore indipendenza economica.
L'Impatto della Valuta: Rupia e Yuan a Confronto
Il fattore valutario ha giocato un ruolo fondamentale nei rendimenti degli investitori internazionali. Secondo la Reserve Bank of India, la rupia indiana si è deprezzata in media del 3,5% annuo contro il dollaro USA tra il 2010 e il 2023. Questo deprezzamento ha avuto un impatto negativo sui rendimenti in valuta locale per gli investitori stranieri, sebbene la crescita dell'indice SENSEX abbia in parte compensato tali perdite.
Dall'altro lato, lo yuan cinese ha mostrato una volatilità inferiore grazie al controllo del cambio attuato dalla People's Bank of China. Il deprezzamento controllato dello yuan è stato in media del 2,8% annuo durante lo stesso periodo, rendendolo una valuta leggermente più stabile rispetto alla rupia, ma comunque soggetta a svalutazioni che hanno influenzato i rendimenti per gli investitori esteri.
Conclusione: Cina e India a Confronto nei Mercati Azionari Globali
In sintesi, sia il mercato cinese che quello indiano hanno attraversato fasi di crescita e drawdown significativi, ma con dinamiche molto diverse. Il mercato cinese si è dimostrato più volatile e vulnerabile alle crisi globali, mentre l'India ha mostrato una maggiore resilienza e capacità di ripresa. Le metriche di rischio confermano che l'India rappresenta un'opzione relativamente meno rischiosa, con una volatilità inferiore e una migliore gestione dei drawdown.
Per gli investitori internazionali, è fondamentale considerare l'impatto delle valute e il contesto economico di ciascun Paese, soprattutto in un'epoca di incertezza globale.
📚 Ebook Gratuito: "Investire in Azioni" Scopri il nuovo ebook dedicato a capire meglio il funzionamento e le dinamiche di questa particolare Asset Class. Statistiche storiche, caratteristiche dei vari mercati/settori e molto altro! SCARICA ORA LA TUA GUIDA GRATUITA