La Psicologia Dietro le Decisioni di Investimento
L'andamento dei flussi finanziari nei momenti di crisi e di euforia di mercato riflette chiaramente il comportamento umano e i bias cognitivi che influenzano le nostre decisioni. Gli investitori tendono a farsi guidare dalle emozioni piuttosto che dalla razionalità, con effetti spesso deleteri sulle loro performance finanziarie.
Uno studio di Dalbar Inc. mostra che, tra il 1991 e il 2020, l'investitore medio in fondi azionari ha ottenuto un rendimento annuo del 5,04%, rispetto al 10,65% dell'indice S&P 500, principalmente a causa di entrate e uscite di mercato mal temporizzate.
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Bias di Conferma ed effetto Gregge
Uno dei bias principali che portano a errori di investimento è il bias di conferma: gli investitori cercano informazioni che confermino le loro convinzioni preesistenti, ignorando dati contrari. Ad esempio, quando il mercato sale, tendono a leggere solo notizie positive, rinforzando l'idea che i prezzi continueranno a crescere. Questo si combina con l'effetto gregge, che spinge le persone a seguire la folla, temendo di perdere un'opportunità.
Un esempio pratico si è verificato nel 1999, quando l'afflusso netto nei fondi tecnologici ha raggiunto il record di 7,7 miliardi di dollari, proprio prima dello scoppio della bolla.
L’Avversione alla Perdita e la Vendita nei Momenti Sbagliati
Quando i mercati crollano, invece, subentra l’avversione alla perdita. Gli studi dimostrano che la sofferenza per una perdita è psicologicamente più intensa rispetto alla soddisfazione per un guadagno equivalente (2.5 volte). Di conseguenza, gli investitori vendono nel panico per evitare ulteriori perdite, anche quando i fondamentali suggerirebbero di mantenere le posizioni o addirittura di comprare a prezzi più bassi.
Ad esempio, nel 2008, durante la crisi finanziaria globale, gli investitori hanno ritirato 232 miliardi di dollari dai fondi azionari, per poi perdere il successivo rimbalzo del mercato nel 2009.
Dati sui Flussi di Investimento
Ecco un'illustrazione di come gli investitori hanno comprato ai massimi e venduto ai minimi durante il crash del 1987 e la bolla tecnologica:
Fonte dati: Investment Company Institute
Il Ciclo di Boom e Bust: Una Costante della Finanza
L’alternanza tra euforia e panico è una costante nei mercati finanziari. Riconoscere questi pattern e comprendere i bias cognitivi può aiutare gli investitori a migliorare le loro decisioni. Strategie come il dollar-cost averaging e la diversificazione possono ridurre l'impatto delle emozioni, portando a rendimenti più stabili nel lungo periodo.
Ad esempio, gli investitori che hanno adottato una strategia di investimento costante tra il 2000 e il 2020 hanno ottenuto un rendimento medio annuo del 6-7%, evitando i picchi di entrata e uscita.
Dove siamo oggi?
Situazione forse leggermente diversa, e non ancora così estrema, ma il mercato resta ancora sui massimi, con valutazioni storicamente elevate, e ancora una volta gli investitori sono "all in" sul mercato ed in particolare nel settore tech. Non c'è una regola scritta per il mercato, che potrebbe continuare ancora per qualche anno a diventare ancora più caro, oppure scendere domani.
Ciò che sappiamo, è che oggi, nella scelta tra cautela ed aggressività, dovrebbe prevalere la prima nei nostri portafogli.
Che la storia sia destinata a ripetersi?
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