Siamo in una fase dove i mercati azionari, soprattutto quello USA che costituisce circa il 68% di un indice azionario globale (MSCI World), sono a valutazioni storicamente elevate.

 

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Il P/E trailing attuale, come possiamo vedere dall’immagine sotto, è oggi il quarto più elevato di sempre, complice gli ultimi 2 anni di Bull Market. Gli investitori quindi (almeno coloro che sanno come funzionano i mercati) sanno che il momento attuale richiede quantomeno una maggiore cautela del solito.

 

 

Ma se da un punto di vista puramente operativo fare Market Timing puro storicamente non è una buona scelta (il mercato potrebbe continuare a salire, oppure ancora scendere di poco e poi rimbalzare, costringendomi ad operare non una ma due scelte, il che aumenterebbe le probabilità di errore) gli accorgimenti a mio giudizio vanno comunque inseriti.

Uno su tutti, potrebbe essere la riduzione della componente azionaria, in favore o di quella obbligazionaria (dove i rendimenti oggi, anche su scadenze brevi, consentono di avere ritorni netti positivi e di coprire l’inflazione) oppure di una liquidità remunerata.

 

Un’opzione ulteriore, potrebbe essere quella di una maggior diversificazione, tenendo conto come abbiamo visto sopra che il 68% del mercato globale è USA, e che della parte USA, il 33% circa è fatto da 10 titoli. Ecco allora che sia a livello geografico, sia a livello settoriale, potrebbe essere un momento in cui riequilibrare i pesi in portafoglio.

Per ciò che riguarda invece la liquidità, domanda che molti investitori oggi si fanno, ecco alcuni suggerimenti utili che si potrebbero prendere in considerazione:

 

 

Nell’immagine sopra, possiamo notare come la liquidità (in questo caso non intendiamo i soldi liquidi sul conto destinati alle spese correnti oppure ad eventuali emergenze) possa essere impiegata anche gradualmente, per massimizzarne l’efficacia in chiave tattica.

 

Ad esempio si vede come l'utilizzo funzioni così:

 

  1. Calo del mercato 10%, uso liquidità 10% (fatta "100" quella a disposizione)
  2. Calo del mercato del 15%, uso liquidità 22%
  3. Calo del mercato del 20%, uso liquidità del 30%
  4. Calo del mercato del 30%, uso liquidità del 13%
  5. Calo del mercato del 40%, uso liquidità del 12.5%
  6. Calo del mercato del 50%, uso liquidità del 12.5%

 

Praticamente se il mercato va in Bear Market (calo del 20%) avrò usato oltre il 60% della liquidità messa da parte a questo scopo.

 

In particolare, considerate le statistiche di mercato (ad esempio un Bear Market, inteso come cali superiori al 20%, capita in media ogni 4 anni) l’utilizzo graduale potrebbe avere senso (inteso come liquidità che rientra soprattutto sulla parte azionaria alleggerita in precedenza).

Questa tabella ovviamente è solo un esempio perché poi molto dipende dalla propria situazione ed Asset Allocation.

 

Nel frattempo quella liquidità ha il vantaggio, rispetto ad un anno come il 2021, di poter essere “parcheggiata” al 2-3% annuo, perciò senza il rischio di essere erosa dall’inflazione, in attesa di un suo impiego da qui a 1-3 anni magari. Magari in titoli di Stato a breve termine oppure su ETF Monetari.

L’importante come sempre è pianificare tutto bene prima, e sapere sempre come muoversi a seconda dei vari scenari di mercato, per non farsi trovare mai impreparati.

 

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